L’europeizzazione dei contenuti televisivi
La Commissione europea punta ad incentivare l’aumento di contenuti europei sui servizi streaming e sulla programmazione televisiva.
I broadcaster, i servizi streaming e le TV dovranno seguire i seguenti punti: almeno il 20% di contenuti dei loro cataloghi devono essere europei, si punta a ottimizzare le restrizioni pubblicitarie, devono assicurare la verifica della maggiore età e la protezione dei minori da materiale pornografico e violento.
Infine il compito di attuare le regolazioni dettate dalla Commissione europea sarà assegnato a società private indipendenti dai governi nazionali. La proposta di legge della Commissione.
Ecco presentati i quattro punti della :
- I cataloghi proposti dai servizi straming e la programmazione televisiva nazionale devono contenere almeno il 20% di contenuti europei – diversamente dal limite attuale di 50% imposto dai governi nazionali. Alla base di questa proposta c’è la promozione della diversità culturale europea che secondo la Commissione europea ha perso valore a causa dell’eccessivo contenuto americano proposto sulle TV.
- Il limite allo spazio pubblicitario, advertising, che propone l’Europa è più flessibile di quello in vigore. I broadcaster, al momento, sono obbligati a dedicare il 20% dei loro contenuti allo spazio pubblicitario tra le 7 e le 23.La Commissione ha proposto un limite di 12 minuti di pubblicità all’ora nelle ore di punta della sera. In questo modo il valore degli spazi pubblicitari serali acquisirà più valore.
- La Commissione vuole assicurarsi di proteggere gli utenti, e soprattutto i minori, da contenuti come: nudità e pornografia, violenza esplicita, minacce e incitamento all’odio. I broadcaster sono tenuti a provvedere dei filtri di verifica di età (verification age) e il controllo da parte dei genitori (parental control system). Non è una novità. In passato si richiedeva ai gestori dei servizi di connessione di bloccare l’accesso a materiali con contenuto pornografico e renderli disponibili solo ai clienti che lo richiedevano esplicitamente. La Commissione europea lancia una nuova iniziativa: come accade nei social viene offerta agli utenti la possibilità di segnalare il contenuto inappropriato.
- Il compito di attuare le linee dettate dalla Commissione è assegnato a società private indipendenti dal governo, in modo da preservare l’interesse dei viewers. Queste misure attendono di essere analizzate dal Parlamento europeo e dai governi nazionali prima di entrare in vigore.
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